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Siamo lieti d’invitarVi a visitarlo. Se durante la visione di ciascuna opera essa Vi fa liberamente sentire qualcosa, e senza che vi sia una netta spiegazione, va più che bene… ma se volete conoscere in breve la storia degli artisti e del loro cammino potete qui prendere in considerazione un altro punto di vista, un’altra opinione sulle loro creazioni.

 

Chigusa Kuraishi ha avuto da sempre la passione per l’arte e il disegno, iniziando fin da piccola a ideare (poi creare) le sue opere, a disegnarle. Si è trasferita in Italia, luogo per eccellenza della grande storia dell’arte e di ricchezza culturale. Risiede a Perugia da oltre vent’anni.

 

Nell’ottobre 2012 Junko è giunta a Perugia per studiare la lingua italiana presso l’Università per Stranieri. Ha incontrato Chigusa casualmente, ma questo incontro si è rivelato un’occasione determinante. Junko, da quando aveva solo tre anni, ha intrapreso la strada dell’arte calligrafica, e ciò ha spinto entrambe le artiste a far scaturire una reciproca collaborazione tra il talento dell’una e quello dell’altra. Pur rispettandosi a vicenda nei dei due singoli percorsi indipendenti, hanno iniziato a condividere stimoli creativi e progetti la cui positiva influenza ha condotto gradualmente alla creazione di alcune opere.

 

Attraverso il loro dialogo, il confronto, lo scambio, la comunanza di risorse intellettuali e dell’anima sono così venute alla luce le opere di “Pittura e Calligrafia”, mutando insieme qualcosa nel mondo dell’espressione artistica.

 

Nei mesi di maggio e giugno 2013 hanno allestito una mostra dal titolo “Immagini e Parole”: la prima mostra “a due” in Italia. Un grande successo acclamato da tanti visitatori italiani e stranieri. Attualmente le loro opere sono giunte persino oltremare (U.S.A., Danimarca, Giappone eccetera), con notevole risonanza fra chi nel pubblico percepisce in esse qualcosa di particolare: non solo contemplandone forme e colori ma anche in virtù di quello spazio vacante, apparentemente “in bianco”, tipico del peculiare senso estetico nipponico.

 

Inoltre Chigusa e Junko desiderano, nondimeno, trasmettere il sensibile tema delle gravi difficoltà attuali che localmente imperversano nelle realtà sociali sia in Italia che Giappone, articolando e proponendo tali argomentazioni con senso del dovere, tenendo sempre presente il contributo come artiste alla costante ricerca del significato dell’esistenza. Lo scopo che ha animato fin dal principio la loro attività è proprio quello di far vibrare, nel profondo, il cuore della gente e dunque di comunicare “saperi e pensieri” in un modo che idealmente possa coinvolgere l’interiorità dei fruitori.

 

Ecco che di recente ne è la viva prova – appunto – la nuova mostra intitolata “IKIRU” (“Vivere”, con rimandi al concetto del “respiro vitale”). Se Junko non si fosse recata a studiare a Perugia non sarebbe fiorita questa collaborazione, né la conseguente produzione artistica. Fanno riflettere tali strane coincidenze… gli enigmi straordinari generati dalla vita e dagli incontri!

 

Si ringraziano di cuore tutte le persone vicine a loro e che le aiutano. Ringrazio specificatamente per la sua pazienza Haruyuki Kuramoto, che cura questo sito. Ringrazio Hori Yasuo, che ha donato la sua poesia all’opera “Kaze, Vento” – il dott. Hori, noto esperantista, scrive e trasmette puntualmente le notizie relative al terremoto che nel 2011 ha colpito Tohoku nel nordest Giappone e al disastro nucleare di Fukushima (gli aggiornamenti delle attuali situazioni delle vittime, per mezzo della rete di esperantisti nel mondo). Ringrazio tutti i traduttori della poesia di Hori, i professori e gli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia, per il cui merito, oggi, il testo è letto in esperanto, inglese, francese, serbo, tedesco, finlandese, svedese, ebraico e italiano… e prossimamente in altre lingue ancora!

 

I numeri delle opere nel sito si riferiscono alle ultime tre mostre.

Grazie ai collaboratori e visitatori delle mostre, ed ai partecipanti dell’annesso workshop “Pittura e Calligrafia”.

 

Infine grazie a te che stai leggendo.  

 

                                                                         Toshihiko Itou

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